In occasione dell’evento di lancio ufficiale della European Open Science Cloud– la piattaforma che consente di accedere ai servizi Open Science proposti da enti di ricerca europei - l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione ‘A. Faedo’ (ISTI) del CNR è stato selezionato, tra molti candidati, come esempio virtuoso di Open Science.

Il ricercatore del CNR-ISTI, Gianpaolo Coro, ha presentato il risultato del lavoro svolto con i colleghi, avente come oggetto la predizione dell'invasione del Mediterraneo da parte del pericoloso pesce palla argenteo mediante l'uso dell'infrastruttura digitale ‘D4Science’, sviluppata dall'ISTI e presente sul portale European Open Science Cloud - EOSC.

Dopo diverse audizioni, che hanno visto la partecipazione di prestigiose organizzazioni ed istituti europei, gli approcci che i ricercatori del CNR-ISTI hanno realizzato sulla infrastruttura D4Science sono stati selezionati come esempio principale di Open Science per il lancio ufficiale del portale di EOSC.

Il sito CNR news riassume l'evento e la sua importanza. La rivista di divulgazione scientifica New Scientist ha messo in correlazione questo lavoro con quello di istituti diversi (europei e non) evidenziandone le complementarità.

“Con la selezione di questo lavoro - spiega Gianpaolo Coro - la CE ha premiato la capacità di effettuare esperimenti in conformità alle direttive dell’Open Science, ossia in termini di riusabilità, ripetibilità e riproducibilità di processi e dati, producendo allo stesso tempo risultati di alto impatto sociale. Inoltre, il lavoro svolto ha dimostrato come l’Open Science possa essere sinonimo di trasparenza metodologica nella produzione dei risultati, al punto da convincere esperti di settore e “decision maker” della FAO e del WWF ad includere i risultati nel documento ufficiale sulle “implicazioni dei cambiamenti climatici sul Mediterraneo e il Mar Nero”, che definisce le linee guida future consigliate ai paesi che si affacciano su questi due mari per arginare la piaga dell’invasione del Mediterraneo da parte di specie come il pesce palla argenteo.

Sembra quindi che, grazie a questo tipo di approcci, le 3 R dell’Open Science (Hey, T., Tansley, S., & Tolle, K. M. (2009). The fourth paradigm: data-intensive scientific discovery (Vol. 1). Redmond, WA: Microsoft research) non siano più solo una meta e/o un obiettivo di cui continuare a parlare, ma una realtà a disposizione per vari utilizzi e ri-utilizzi."

I risultati di Coro e colleghi sono stati pubblicati dalla rivista Ecological Modelling, di Elsevier, nell’articolo dal titolo Forecasting the ongoing invasion of Lagocephalus sceleratus in the Mediterranean Sea.

 

Complimenti vivissimi a Gianpaolo Coro e ai suoi collaboratori!


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